UN PAESE DI COCCIO

“...Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro.”
Questa descrizione di don Abbondio, tratta da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni mi sembra che calzi bene a questo nostro Paese in una Europa con tanti vasi di ferro. La sento adatta quando ascolto i nostri rappresentanti del Governo, mentre cianciano di massimi sistemi e farfugliano di futuro, il nostro visto che il loro è assicurato, tra tanti “sì-ma no-però”, tra frasi che credono d’effetto, progetti, giustificazioni e balbettii.
Trascinati da eventi più grandi di loro che non sanno gestire e temo comprendere, strattonati di qua e di là dai vasi di ferro dei Paesi con gli attributi, dalla grande finanza, dai poteri forti, tra la delinquenza organizzata, tra situazioni ormai insostenibili in una guerra che “c’è ma non c’è” con un Islam che armato sia di bastone che di carota ha risvegliato la sua sete di conquista. Che ci raggira con i suoi iman paesani fai da te.
Il tutto sul carretto Europa. Un carretto incerto se farsi trainare tra America, Russia e Cina. Una Europa senza identità e senza cocchiere. Perché di aspiranti cocchieri ce ne sono troppi. Soprattutto di quelli che si atteggiano ad esserlo, mentre percorriamo una strada piena di fossi dell’incertezza, di stravolgimenti epocali.
Una immigrazione ormai senza controllo, una economia azzoppata, immiserita, un Paese preda della sfiducia e dello scetticismo che pur sapendo che sta fallendo, non sa come curarsi se non con qualche Aspirina e per ultimo, terra di un clero che nega se stesso e con la scusa di un amore cristiano ormai slavato, si inginocchia a chi ci disprezza, invece di rappresentare i valori che ci hanno resi grandi spiritualmente, nelle arti, nella scienza e nella cultura dell’intero pianeta.
Frastornati da tutti questi Soloni che ormai moltissimi vorrebbero scollarsi di dosso, non ci resta che unirci e raccoglierci almeno sotto la bandiera del buon senso e della sopravvivenza, se non sotto quella che ci dovrebbe rappresentare non solo nelle ricorrenze ufficiali.

paolo carbonaio





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